Cocchi: “Soffro perchè non posso dare ancora il mio contributo”

La settimana scorsa ha iniziato a corricchiare. Finalmente sembra vedere la parola fine il calvario di un ragazzo iniziato lo scorso maggio. Nonostante la giovanissima età Luca Cocchi è un ragazzo dalle qualità calcistiche indiscutibili ma allo stesso tempo dal carattere di un veterano. Al giovane Cocchi abbiamo voluto porre alcune domande:

Luca, sono passati molti mesi dal tuo infortunio. Oggi come stai?

Effettivamente è passato molto tempo, quasi 5 mesi ormai. Devo dire che, al contrario delle aspettative, mi sto riprendendo molto bene. Moralmente parlando invece sto vivendo la situazione in maniera un po’ sofferente: mi spiego meglio; non è facile guardare i propri compagni allenarsi e muoversi liberamente per il campo quando tu, dentro di te, hai l’energia di un leone, ma fisicamente sei effettivamente ancora impossibilitato.

Spiegaci con esattezza l’entità del tuo infortunio.

Sono stato operato il 16 maggio scorso per una  rottura del crociato anteriore destro. Me lo so procurato a seguito di una spinta durante un cambio di direzione in una partita con la juniores. Sono stato davvero sfortunato perchè è stata l’unica partita che, la scorsa stagione, ho giocato insieme a loro.

Come ti sei sentito quando hai finalmente ricominciato a correre?

Diciamo che non so spiegare cosa ho provato, è stata una sensazione strana, ma allo stesso tempo bellissima. Sentivo di aver fatto un passo in più verso il campo dopo ormai 3 mesi di duro lavoro di riabilitazione (che continua tuttora). È stato, nonostante la situazione, un periodo di grande sacrificio, un impegno giornaliero, dai tempi del post-intervento, per cercare di guarire al meglio.
Nonostante la sofferenza e i periodi di sconforto, la sensazione di corricchiare per il campo è una paga per tutto il periodo precedente. Ho lavorato sodo, sono una persona determinata e sono certo che rientrerò in campo più forte di prima.

Come ti sei trovato con i tuoi nuovi compagni e con il mister?

A causa di questo infortunio e gli impegni della riabilitazione non sono ancora riuscito a vivere lo spogliatoio come avrei voluto. Nonostante i nuovi e vecchi compagni cerchino di coinvolgermi, di farmi sentire parte di una famiglia, so che devo dare ancora qualcosa prima di poter indossare di nuovo quella maglia; e questo è un rammarico ma è altresì uno sprone.
Mister Beccari l’ho già avuto quando nei giovanissimi nazionali giocavo nella Pro Vercelli. È un allenatore con molto carisma, che ama il suo lavoro e tiene a tutti i suoi ragazzi. Vorrei avere la possibilità di fargli vedere cosa sono in grado di fare, di lottare per una maglia da titolare ma so che non devo affrettare i tempi, un passo per volta.

Microfono aperto: fai una saluto ai tifosi trinesi.

Un saluto enorme ai nostri tifosi perchè hanno un cuore gigante. Possiamo giocare bene o male ma loro ci sono sempre per noi. Quando scendevo in campo e li sentivo sbraitare e gridare per noi, mi saliva da dentro una carica pazzesca. Un grande saluto e abbraccio a tutti loro, anche perché se lo meritano. Quando vinciamo è anche e soprattutto merito vostro. Grazie mille!

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